mercoledì 6 marzo 2013

PANDOLCE ARAGONESE

                                                                        Buon compleanno a Edoardo,
                                                                        ma anche a Silvia, Graziano e Domenico!

Abruzzo

Fra il XIII e il XIX sec. Vasto (prov. Chieti) fece parte, insieme alla regione abruzzese, del Regno di Napoli, allora sotto la dominazione spagnola. Dapprima feudo dei Caldora, passò nel 1442 al marchese Alfonso D'Avalos, discendente da una delle più nobili famiglie ispaniche del Regno di Napoli e marito di Maria D'Aragona, che ne assunse il titolo di Signore di Vasto.
I D'Avalos trasferirono alla città la cultura e il fasto della corte iberica e vi edificarono un sontuoso palazzo, tanto che Vasto fu definita l' “Atene degli Abruzzi”.
Anche le abitudini alimentari cambiarono, almeno per i più ricchi. Giunsero in Abruzzo, destinati alle mense dei nobili e degli alti prelati,  i prodotti provenienti dalle coltivazioni delle colonie spagnole, gusti nuovi ed esotici come il caffè, il cacao, lo zucchero di canna e la cannella.
Il fasto si manifestò soprattutto in occasione dei ricchi banchetti tenuti da Maria D'Aragona. Fu proprio per onorare gli illustri ospiti di Maria, che i cuochi di palazzo crearono un prelibato zuccotto di finissimo cacao, mandorle naturali e glassa di zucchero di canna. Nasce così il Pandolce Aragonese, un
dolce che univa alle raffinate e rare spezie delle colonie spagnole, come il cacao, il caffé e la cannella, gli ingredienti più semplici delle terre abruzzesi: le mandorle, che crescevano sulle colline affacciate sul mare e il miele.
Il dolce ebbe subito un notevole successo e, anche per la sua caratteristica ( comune ai dolci dell'epoca) di conservarsi a lungo, poté essere inviato in dono al Re di Napoli, zio di Maria D'Aragona, e nel ducato di Milano. 

 
Per chi volesse cimentarsi nella preparazione di questo prelibato dolce, ecco la ricetta ( parzialmente modificata per piacere ai palati più moderni).

 
Ingredienti:
1 kg. Farina
4 uova
300 g mandorle tostate tritate
300 g miele
300 g zucchero
1 bustina di lievito
½ bicchiere di olio di oliva
scorza di un limone grattugiato
1 pizzico di cannella in polvere
½ bicchiere di liquore dolce ( a piacere)
1 tazzina di caffè

1 h di cioccolato sciolto ( in due cucchiai di olio o in burro)

Preparazione:
Sciogliere il miele a bagnomaria.
Formare con la farina una fontana, al centro della quale metterete gli ingredienti compreso il miele sciolto (escluso il cioccolato). Impastare bene, fino al ottenere un composto abbastanza duro e omogeneo.
Accendere il forno e preriscaldare a 180°. Mettere l'impasto in una tortiera ( o una forma da budino) imburrata e cuocere in forno ( sempre a 180/200°), per 20 minuti circa.
A cottura avvenuta togliere dal fuoco e far raffreddare. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con due cucchiai d'olio o del burro. Spennellare il dolce con il cioccolato fuso.

Il dolce si può conservare per più di un mese in luogo asciutto.





1 commento:

  1. Mi unisco agli auguroni.. e che dolce davvero degno di una festa come si deve! Interessantissimo e buono da matti :) Bacioni!

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