PANDOLCE ARAGONESE
Buon compleanno a Edoardo,ma anche a Silvia, Graziano e Domenico!
Abruzzo
Fra il XIII e il XIX sec. Vasto
(prov. Chieti) fece parte, insieme alla regione abruzzese, del Regno di
Napoli, allora sotto la dominazione spagnola. Dapprima feudo dei
Caldora, passò nel 1442 al marchese Alfonso D'Avalos, discendente da
una delle più nobili famiglie ispaniche del Regno di Napoli e
marito di Maria D'Aragona, che ne assunse il titolo di Signore di
Vasto.
I D'Avalos trasferirono alla città la
cultura e il fasto della corte iberica e vi edificarono un sontuoso
palazzo, tanto che Vasto fu definita l' “Atene degli Abruzzi”.
Anche le abitudini alimentari cambiarono,
almeno per i più ricchi. Giunsero in Abruzzo, destinati alle mense dei nobili e degli alti prelati, i prodotti provenienti dalle coltivazioni delle colonie
spagnole, gusti nuovi ed esotici come il caffè, il cacao, lo zucchero di canna e la cannella.
Il fasto si manifestò soprattutto in
occasione dei ricchi banchetti tenuti da Maria D'Aragona. Fu proprio per onorare gli illustri ospiti di Maria, che i cuochi di palazzo crearono un prelibato zuccotto di finissimo cacao, mandorle naturali e glassa
di zucchero di canna. Nasce così il Pandolce Aragonese, un
dolce che univa alle raffinate e rare spezie delle colonie spagnole, come il cacao, il caffé e la cannella, gli
ingredienti più semplici delle terre abruzzesi: le mandorle, che
crescevano sulle colline affacciate sul mare e il miele.
Il dolce ebbe subito un notevole
successo e, anche per la sua caratteristica ( comune ai dolci
dell'epoca) di conservarsi a lungo, poté essere inviato in dono al
Re di Napoli, zio di Maria D'Aragona, e nel ducato di Milano.
Per chi volesse cimentarsi nella
preparazione di questo prelibato dolce, ecco la ricetta (
parzialmente modificata per piacere ai palati più moderni).
Ingredienti:
1 kg. Farina
4 uova
300 g mandorle tostate tritate
300 g miele
300 g zucchero
1 bustina di lievito
½ bicchiere di olio di oliva
scorza di un limone grattugiato
1 pizzico di cannella in polvere
½ bicchiere di liquore dolce ( a
piacere)
1 tazzina di caffè
1 h di cioccolato sciolto
( in due cucchiai di olio o in burro)
Preparazione:
Sciogliere il miele a bagnomaria.
Formare con la farina una fontana, al
centro della quale metterete gli ingredienti compreso il miele sciolto (escluso il cioccolato).
Impastare bene, fino al ottenere un composto abbastanza duro e
omogeneo.
Accendere il forno e preriscaldare a
180°. Mettere l'impasto in una tortiera ( o una forma da budino)
imburrata e cuocere in forno ( sempre a 180/200°), per 20 minuti
circa.
A cottura avvenuta togliere dal fuoco e
far raffreddare. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con due
cucchiai d'olio o del burro. Spennellare il dolce con il cioccolato
fuso.
Il dolce si può conservare per più di
un mese in luogo asciutto.
Mi unisco agli auguroni.. e che dolce davvero degno di una festa come si deve! Interessantissimo e buono da matti :) Bacioni!
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