E' arrivata la Primavera!
LA PASTIERA NAPOLETANA
Campania
Fra tutti i dolci, cosa c'è di più
indicato della pastiera, per festeggiare il primo giorno di primavera
?
E' un dolce di pasta frolla ripiena di
un impasto formato da ricotta, grano bollito , uova, spezie e
canditi.
Tutti gli ingredienti di questa torta
sono simboli del risveglio della natura: il grano tenero, appena
spuntato, la ricotta, simbolo dell'agnello pasquale, le uova, simbolo
di fertilità, l'aroma dei fiori.
La pastiera, mitica e sensuale,
sicuramente uno dei più grandi dolci della nostra cultura, a
Napoli è il classico dolce pasquale. Per i napoletani la pastiera
non è solo un dolce, ma un vero e proprio rito con tempi e modalità
ben definite: dalla preparazione, rigorosamente effettuata il giorno
del Venerdì Santo; alla cottura, che in passato avveniva nel forno
rionale, dove, dal primo pomeriggio, iniziava la processione di
coloro che portavano a cuocere le pastiere.
L'uso della ricotta, come abbiamo visto
nei post precedenti, ci fa capire che le origini di questo dolce sono
sicuramente molto antiche. Pare che fosse in origine un dolce votivo
che accompagnava le feste pagane in onore della dea Cerere,
protettrice della terra e della fertilità, durante le quali le
sacerdotesse portavano in processione l'uovo, simbolo della nascita (
poi ripreso dalla tradizione cristiana).
Un'altra ipotesi è che questo dolce
derivi dalle focacce rituali che i catecumeni, all'epoca di
Costantino, ricevevano la notte di Pasqua al termine della cerimonia
battesimale.
La ricetta antica fu poi, molto
probabilmente, rielaborata dalle suore di qualche monastero
napoletano e perfezionata. E' certo che la ricetta che conosciamo
oggi provenga da un convento per la presenza, non casuale, di tanti
simboli della Resurrezione
Si racconta infine, che Maria Cristina
di Savoia, figlia di Maria Teresa D'Austria, consorte del re
Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati "la
Regina che non sorride mai", cedendo alle insistenze del marito,
accondiscese ad assaggiare una fetta di pastiera e, trovatala di suo
gradimento, non poté far a meno di sorridere. Pare che a questo
punto il re esclamasse: "Per far sorridere mia moglie ci voleva
la pastiera, peccato che ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per
vederla sorridere di nuovo".
Ingredienti per la pasta frolla:
125 burro
125 zucchero
1 uovo intero + 1 tuorlo
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
scorza limone q.b.
Ingredienti per il ripieno:
700 gr. di ricotta
400 gr. di grano
cotto (si trova già in scatola nei supermercati)
600 gr. di zucchero
1 limone
50 gr. di cedro
candito
50 gr. di arancia
candita
50 gr. di zucca
candita
100 gr. di latte
30 gr. di burro
5 uova
intere + 2 tuorli
una bustina di vaniglia
un cucchiaio di acqua
di fiori d'aranciopizzico di cannella
Per preparare la pasta frolla mettete
la farina, un pizzico di sale ed il burro appena tolto dal frigo,
quindi ancora freddo, nel mixer . Frullate il tutto fino ad ottenere
un composto dall'aspetto sabbioso e farinoso; Ora aggiungete lo
zucchero Quindi, formate con il composto ottenuto la classica fontana
nel cui centro verserete l'essenza di vaniglia ( o la vanillina).
Amalgamate velocemente il tutto fino ad ottenere un impasto compatto
ed abbastanza elastico
Formate con l'impasto ottenuto una
palla, avvolgetela con della pellicola trasparente e mettete il
tutto a riposare il frigo per almeno mezz'ora.
Intanto preparate il ripieno:
Versate in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la
scorza grattugiata di 1 limone; lasciate cuocere per 10 minuti
mescolando spesso finché diventi crema.
Frullate a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio, e un pizzico di cannella (facoltativo)
Lavorare il tutto fino a rendere l'impasto molto sottile. Aggiungere una grattata di buccia di un limone e i canditi tagliati a dadi. Amalgamare il tutto con il grano.
Prendete la pasta frolla scongelata, o quella fatta da voi e distendete l'impasto allo spessore di circa 1/2 cm con il mattarello e rivestite la teglia (circa 30 cm. di diametro) precedentemente imburrata, ritagliate la parte eccedente, ristendetela e ricavatene delle strisce.
Versate il composto di ricotta nella teglia, livellatelo, ripiegate verso l'interno i bordi della pasta e decorate con strisce formando una grata che pennellerete con un tuorlo sbattuto.
Infornate a 180 gradi per un'ora e mezzo finché la pastiera non avrà preso un colore ambrato; lasciate raffreddare e, prima di servire, spolverizzate con zucchero a velo.
Consigli: La pastiera è ancora più buona se mangiata qualche giorno dopo. Per questo motivo nella tradizione napoletana in genere si prepara già il venerdì santo o anche il giovedì , così da essere buonissima per Pasqua, con tutti i sapori ben amalgamati.
Alla pastiera è legata anche questa bella leggenda:
Ancora più leggendaria e mitologica la storia della sirena Partenope che incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora. Ogni primavera la bella sirena emergeva dalle acque per salutare le genti felici che popolavano il golfo, allietandole con canti d’amore e di gioia.
Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti: accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso avessero.
Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate
di consegnare i doni alla bella Partenope: la farina, forza e ricchezza
della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova,
simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito
nel latte, a prova dei due regni della natura; l’acqua di fiori
d’arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere
omaggio; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del
mondo; infine lo zucchero, per esprimere l’ineffabile dolcezza
profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra, ed in tutto
l’universo.
La sirena, felice per tanti doni, si inabissò per fare ritorno
alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi
degli dei. Questi, inebriati anche essi dal soavissimo canto,
riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti,
trasformandoli nella prima Pastiera che superava in dolcezza il canto
della stessa sirena.
Che splendore! Pensa, la conosco molto bene perchè il mio compagno è di Ercolano! La trovo squisita! Un abbraccio e buon inizio di primavera! <3
RispondiEliminaGrazie per l'augurio, oggi è un giorno veramente splendido.
EliminaEly, mi potresti scrivere al mio indirizzo mail?
Avrei bisogno di parlare con te.
Il mio indirizzo io lo vedo sul sito, ma nel caso te lo riporto:
elianagatti.como@gmail.com
Ti scrivo subito!! :D
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