SEADAS O SEBADAS
Origini antichissime per questo dolce
tradizionale sardo.
Pasta, formaggio fresco, rigorosamente pecorino, strutto, e poi
miele: la sebada viene fritta in abbondante olio d’oliva,
poi viene servita ancora calda, ricoperta di uno strato di miele
(alcuni ci mettono zucchero, ma non c'è dubbio che la ricetta
originale prevedesse il miele) Il formaggio contenuto all’interno
può essere di vario tipo, ma la ricetta base richiede il pecorino
sardo fresco con quattro o cinque giorni di stagionatura.
La sebada (dalla variante nuorese) è un prodotto a base di
formaggio, per cui la sua origine è tipicamente pastorale. Proviene
infatti dalla Barbagia (centro-Sardegna) e dal
Logudoro (Sardegna nord-occidentale), due zone
tradizionalmente legate alla pastorizia
Le sebadas
sono oggi considerate un dolce, ma un tempo erano una pietanza, più
esattamente un secondo piatto e venivano preparate in occasione della
Pasqua o del Natale, periodo in cui anche i pastori facevano rientro
a casa dagli ovili e preparavano il formaggio pecorino fresco che
veniva utilizzato appena raggiunto il giusto grado di acidità, dopo
circa due giorni. Si dice che il piatto sia nato da un gesto di
amore delle mogli dei pastori per accoglierli con un dolce
pensiero dopo il lungo e difficile periodo della transumanza. Il nome
, secondo alcuni, deriva da “seu” che in dialetto sardo
indica la brillantezza, secondo altri deriva dallo spagnolo e
significa “ separato”, e ci potrebbe stare, visto che le seadas
sono due dischi di pasta ripieni di ricotta.
Ingredienti: - farina di semola di grano duro - un
uovo - un cucchiaio di strutto - formaggio pecorino fresco
- buccia di arancia o limone grattugiata - miele di castagno o corbezzolo sardo
- buccia di arancia o limone grattugiata - miele di castagno o corbezzolo sardo
Nel frattempo grattugiare il formaggio ed impastarlo poi con la scorza grattugiata di arancia o di limone
A questo punto riprendere la pasta e cominciare a tirarla, così da ottenere una sfoglia sottile: ritagliarla dunque in tanti dischi, usando l'apposita rotella o semplicemente la forma di una tazza.
Distribuire su un disco una buona quantità dell'impasto precedentemente preparato e sovrapporre un altro disco di pasta, saldandone bene i bordi. Per facilitare quest'operazione, si consiglia di inumidire leggermente gli orli da congiungere con albume d'uovo.
Procedere al riempimento e la chiusura di tutti i dischi: le seadas sono pronte.
Friggerle quindi in abbondante olio d'oliva, ben caldo, per circa un minuto e cospargerle di miele.
Seadas di Ozieri con uvetta e
prezzemolo. Il
procedimento è uguale a quello della ricetta tradizionale, con la
differenza che l’impasto del ripieno è formato, oltre che dal
formaggio grattugiato e dalle uova, dall’uva sultanina
precedentemente ammorbidita, da zucchero e da prezzemolo tritato.
Una volta preparate le seadas, viene consigliato di friggerle in olio d’oliva in cui si siano aggiunte alcune cucchiaiate di strutto.
Ben calde, si cospargono di miele.
Una volta preparate le seadas, viene consigliato di friggerle in olio d’oliva in cui si siano aggiunte alcune cucchiaiate di strutto.
Ben calde, si cospargono di miele.
Curiosità. Ogni anno viene
indetto da Laore, agenzia per l’attuazione dei programmi regionali
in campo agricolo e per lo sviluppo rurale appartenente alla Regione
Sardegna, un ambìto premio per la migliore sebada artigianale.
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