venerdì 8 febbraio 2013

IL MIGLIACCIO DI ROMAGNA

Emilia Romagna

Legato al Carnevale anche questo tradizionale dolce romagnolo. E' un dolce ormai introvabile, per il gusto e gli ingredienti non sempre graditi o reperibili (il sangue di maiale).

Il Migliaccio detto anche e Miaz, Burlèngh o Sanguinaccio, è un dolce invernale romagnolo che in passato si preparava in famiglia, da novembre a febbraio, nel periodo della macellazione domestica dei suini. La sua produzione era legata all’antica tradizione secondo cui del maiale macellato non si doveva buttare mai nulla: l’ingrediente di base di questo dolce era infatti il sangue del maiale appena ucciso, che veniva immediatamente raccolto dall' azdora, ovvero della massaia “reggitrice” della casa, che lo utilizzava subito prima che si rapprendesse. Al sangue si aggiungevano poi alcuni ingredienti di base come il latte, la saba o il miele, il pangrattato, il burro e varie spezie, insieme ad altri elementi che potevano variare secondo il gusto e le disponibilità economiche della famiglia: riso, farina di castagne, cacao, canditi misti, fichi secchi, mandorle, noci, uvetta e pinoli. Il tutto veniva riscaldato sul fuoco, ben amalgamato, versato in una teglia dove precedentemente era stata stesa una sfoglia sottile di pasta all’uovo e infine veniva cotto nel forno per circa mezz’ora.
Si presenta come una torta di colore marrone scuro, ricoperto in superficie da una sorta di crosta. 



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