IL MIGLIACCIO DI ROMAGNA
Emilia Romagna
Legato al Carnevale anche questo tradizionale dolce romagnolo. E' un dolce ormai introvabile, per il gusto e gli ingredienti non sempre graditi o reperibili (il sangue di maiale).
Il Migliaccio detto anche
e Miaz,
Burlèngh o
Sanguinaccio, è un dolce invernale romagnolo che in passato
si preparava in famiglia, da novembre a febbraio, nel periodo della
macellazione domestica dei suini. La sua produzione era legata
all’antica tradizione secondo cui del maiale macellato non si
doveva buttare mai nulla: l’ingrediente di base di questo dolce era
infatti il sangue del maiale appena ucciso, che veniva immediatamente
raccolto dall' azdora, ovvero della massaia “reggitrice”
della casa, che lo utilizzava subito prima che si rapprendesse. Al
sangue si aggiungevano poi alcuni ingredienti di base come il latte,
la saba o il miele, il pangrattato, il burro e varie spezie, insieme
ad altri elementi che potevano variare secondo il gusto e le
disponibilità economiche della famiglia: riso, farina di castagne,
cacao, canditi misti, fichi secchi, mandorle, noci, uvetta e pinoli.
Il tutto veniva riscaldato sul fuoco, ben amalgamato, versato in una
teglia dove precedentemente era stata stesa una sfoglia sottile di
pasta all’uovo e infine veniva cotto nel forno per circa mezz’ora.
Si presenta come una
torta di colore marrone scuro, ricoperto in superficie da una sorta
di crosta.
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