mercoledì 14 novembre 2012

Dolcetti antichissimi

I Mostaccioli

 
I mostaccioli sono dolcetti di origini antichissima, conosciuti in varie regioni italiane..
La parola “mostaccioli” è molto antica e potrebbe derivare dal greco "mustacea" (è infatti il nome con il quale Teocrito li ricorda nei suoi Idilli), oppure derivare dal latino “mustaceum”, che indica una focaccia dolce tra i cui ingredienti figurava il mosto d’uva cotto su foglie di lauro.
Non meraviglia la straordinaria diffusione dei mostacciuoli su tutto il territorio nazionale: essi ci riportano direttamente alle origini della nostra storia. Per tradizione, il mostacciuolo era offerto ai convitati al momento della partenza, un ultimo segno di attenzione all'ospite che si congedava.
La prima descrizione dei "mustacei" ce la dà Catone nel "De Agricoltura", col suo stile asciutto ed essenziale: "intridi un moggio di farina con il mosto, aggiungici anice, cumino, due libbre di grasso, una libbra di cacio e della corteccia di alloro, quando avrai impastato e dato la giusta forma, cuoci sopra foglie di lauro."
Li citano pure Giovenale e Cicerone, che addirittura li usa nel famoso detto: “laureolam in mustaceo quaerere” ossia “ottenere la gloria a buon mercato”.
Una torta nuziale dell'antichità era detta "mustaceus" e veniva preparata con farina, mosto e abbondante aggiunta di cannella.
Nel corso dei secoli la preparazione di questi dolcetti si è arricchita di numerosi ingredienti, sempre variati e parecchi trattati ne danno descrizioni così complicate da farci rimpiangere la semplicità della ricetta romana.
Il Corrado (XVIII sec.), ne indica tre diverse preparazioni, i ricettari ottocenteschi ne offrono numerose versioni.
Oggi, praticamente quasi ogni regione italiana ha elaborato una propria ricetta di mostacciuoli, quelli più vicini alla tradizione antica sono, probabilmente, gli abruzzesi, a base di farina, miele e mosto ben cotto; i pugliesi, che però utilizzano il cotto di fichi al posto del mosto ed i ben noti "mustazzola" di Ragusa (Sicilia), preparati all'antica, con farina, vin cotto e poi irrorati di miele fuso e mandorle tritate. I mostaccioli napoletani, semplici o ricoperti di cioccolato, sono famosissimi e si mangiano tradizionalmente per le feste di Natale e per festeggiare l'anno nuovo, anche se oggi si trovano in pasticceria durante tutto l'anno.
Una parola a parte meritano i pittoreschi mostaccioli calabresi. In origine erano utilizzati come ex-voto, per grazia ricevuta, ed erano forgiati in diverse forme: parti anatomiche del corpo umano, fiori e simboli religiosi; in seguito venduti sulle bancarelle delle feste patronali, potevano avere forme anche di pesci, sirene, galli, tori, cavalli, esse barocche, palme ed elefanti.
I mostaccioli a forma di cuore, decorati con strisce di stagnola rossa, simboleggia l'amore e si regalavano durante i fidanzamenti.


Da Taccuinistorici




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