venerdì 1 marzo 2013

MIASCIA

Lombardia

Antica torta tradizionale poverissima, ma ricca di calorie.

Dolce tipico brianzolo, la Torta Paesana, o Miascia, o Meascia, il nome varia da paese a paese.
E' un dolce povero, una "torta casalinga" dalle origini antichissime, che si prepara con gli avanzi e gli ingredienti e le dosi variano a seconda di quello che si ha in casa : l'ingrediente principale è il "pan poss", il pane raffermo, che un tempo non si gettava mai via: si prepara impastando il pane raffermo con il latte, si aggiungono poi uova, zucchero, burro, mele o pere, pinoli, uvette e, a discrezione, amaretti sbriciolati, cioccolato amaro, scorza di limone. E' una torta facile da preparare, riesce sempre. Si versa l'impasto nella tortiera imburrata e si fa cuocere in forno a 180° circa per 30 minuti. Controllare se è cotta al centro con uno stecchino. Non deve risultare troppo secca, ma deve restare morbida. Come già per la torta di Arignano, la cottura in forno serve più che altro per asciugare e per formare una crosticina dura in superficie.
Solitamente viene guarnita con pinoli, può avere sia forma rotonda che rettangolare.

Esistono numerose varianti locali in cui si può apprezzare questo dolce, alcune che non utilizzano il pane raffermo, ma si basano su un impasto di farina bianca e gialla. Alcune ricette usano il cacao, altre invece no, e si ottiene quindi una miascia “bianca”.

I dolci poveri, come la miascia, sono sovente preparati con frutta secca o fresca, per ottenere una base zuccherina naturale: un tempo infatti lo zucchero era molto raro e lo si trovava solo sulla mensa dei ceti più abbienti. Ne risultano razioni estremamente energizzanti, ma anche piuttosto complete sul piano nutrizionale: la frutta apporta sali minerali e vitamine e nobilita le "calorie vuote" dello zucchero.

In passato, il dolce non era come oggi consumato a fine pasto, ma in alcuni casi in sostituzione del pasto stesso, piuttosto che come merenda o comunque in occasioni particolari come feste, ricorrenze, doveri di ospitalità.

Il nome "torta paesana" deriva dal fatto che un tempo veniva preparata durante il giorno della festa del paese e anticamente veniva cotta in forni comunitari utilizzando il pane, che fino a prima della preparazione era conservato nella tradizionale "panadura".





2 commenti:

  1. Eheh.. questa la conosco molto, molto bene! Ed è stupenda.. sa di ricordi, di tradizione e di infanzia!! Un abbraccio e passa un fine settimana stupendo! :D

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    1. E' veramente buonissima e apprezzata da tutti.
      Buon fine settimana! Abbracci
      eli

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