LA PINZA TRIESTINA
Friuli Venezia Giulia
PINZA TRIESTINA
E' una brioche ricca di burro, poco dolce, che in
altre occasioni è ottima a merenda, a colazione con marmellata,
cioccolata o anche da sola. Si consuma tradizionalmente a Pasqua.
Viene accompagnata con prosciutto cotto caldo, o con prosciutto dolce
San Daniele o anche uova sode. A Trieste ogni famiglia ha una sua ricetta, anche se
tutte molto simili. E' un dolce che ha bisogno di tre lievitazioni e tanta forza di braccia. Le nonne impastavano a mano, intorno
a un tavolo, incominciando il primo lievito alle prime luci del
mattino, lavorando la pasta a più riprese per ben tre volte con uova, burro e
zucchero, per poi farlo cuocere al forno di fiducia. Alcune, le più
diffidenti, mettevano un bigliettino sul proprio panetto o ne
facevano un segno sopra, in modo da non rischiare che si confondesse
con altre Pinze!
Per quanto riguarda l’origine etimologica del nome Pinza (o
Pinsa) vi sono pareri discordanti; alcuni sostengono derivi dal
latino “pinsare “ ovvero schiacciare, altri, ed è la tesi più
probabile, ritrovano origini longobarde dal “bizzo/pizzo” (al
femminile “pizza”) ovvero “boccone” e dal verbo “bizan”
cioè “mordere”.
Con lo stesso impasto della pinza si fanno le Titole, delle piccole brioscine ( erano di solito destinate ai bambini durante il pranzo di Pasqua) a forma di treccia, che terminano con un uovo colorato all'estremità. La tradizione dice che le Titole simboleggino i chiodi della passione del Cristo.
Deliziosa.. mi piacerebbe proprio prepararla.. da troppo il mio papà non me la porta dal Friuli!! Grazie e un bacione cara!
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